Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26248 del 16 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:26248PEN

Massima

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Il diritto di critica politica, pur essendo un diritto costituzionalmente garantito, trova i suoi limiti nel rispetto della reputazione altrui e nell'obbligo di veridicità e continenza nell'esposizione dei fatti. Pertanto, affinché la critica politica possa essere considerata legittima, è necessario che essa sia fondata su elementi di verità, espressa in modo contenuto e moderato, e diretta a perseguire un interesse pubblico. La mera circostanza che l'articolo contenga informazioni relative a finanziamenti pubblici percepiti dal soggetto criticato non è sufficiente a integrare la scriminante della critica politica, dovendosi altresì verificare che le modalità espressive utilizzate non abbiano travalicato i limiti della continenza e della correttezza. Inoltre, la riferibilità dell'articolo diffamatorio all'imputato può essere desunta da una pluralità di elementi probatori, quali la titolarità del profilo social da cui è stato pubblicato, la sua qualifica di direttore responsabile della testata online in cui l'articolo è apparso, nonché le dichiarazioni della persona offesa, senza che assuma rilievo la pretesa inaffidabilità di singoli testimoni. Infine, la mancata indicazione nel decreto di citazione a giudizio delle norme che disciplinano il processo in assenza non determina alcuna nullità, in quanto tale omissione non incide sull'esercizio del diritto di difesa dell'imputato, specie quando egli è assistito da un difensore.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MICCOLI Grazia - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. PILLA Egle - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - rel. Consigliere

Dott. GIORDANO Rosaria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/01/2023 della CORTE APPELLO di CATANZARO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. PAOLA BORRELLI;
lette le conclusioni del Procuratore generale Dott. EPIDENDIO TOMASO, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso;
lette le conclusioni dell'Avv. (OMISSIS), per il ricorrente, che ha insistito per l'annullamento della sentenza impugnata.
RITENUTO IN FATTO
1. …

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