Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 27581 del 12 luglio 2007

ECLI:IT:CASS:2007:27581PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale, una volta revocato per scadenza dei termini, determina la sopravvenuta carenza di interesse dell'indagato all'impugnazione, in quanto il giudice di legittimità non può pronunciarsi sulla mancanza di indizi di colpevolezza, ma solo sul difetto di motivazione sul fumus commissi delicti. L'interesse dell'indagato a ottenere una pronuncia sulla legittimità del provvedimento cautelare, successivamente revocato, non può presumersi ma deve essere dedotto e valutato dal giudice nella sua concretezza e attualità, così come l'eventuale interesse a precostituirsi il titolo per la richiesta di equa riparazione per l'ingiusta detenzione. In assenza di una specifica rappresentazione di tali interessi, la sopravvenuta carenza di interesse determina l'inammissibilità del ricorso, senza che possa configurarsi un'ipotesi di soccombenza virtuale ai fini della condanna alle spese e al pagamento di una somma alla cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARTELLA Ilario - Presidente

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. ROSSI Agnello - Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

Sul ricorso proposto da:

GA. CL. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 18/10/2006 TRIB. LIBERTA' di BOLOGNA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. CARCANO DOMENICO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. ((omissis)), per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

che Ga.Cl. ricorre contro la ordinanza in epigrafe indicata con la quale e' stata rigettata la richiesta di riesame del provvedimento cau…

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