Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33225 del 23 agosto 2012

ECLI:IT:CASS:2012:33225PEN

Massima

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Il sequestro di persona a scopo di estorsione, commesso in concorso da più soggetti appartenenti a un'organizzazione criminale, è un reato grave che deve essere punito con una pena detentiva significativa, anche in considerazione della durata della privazione della libertà della vittima e dell'entità del riscatto richiesto. Nell'individuare la pena, il giudice deve valutare attentamente tutti gli elementi del fatto, come la personalità degli imputati, il loro ruolo nell'esecuzione del reato e l'eventuale continuità criminosa, senza essere vincolato a una rigida applicazione delle circostanze attenuanti o aggravanti, ma operando una complessiva valutazione della gravità del fatto e della colpevolezza degli autori. La motivazione sulla determinazione della pena può essere sintetica, purché dia conto in modo logico e coerente dei criteri seguiti, senza necessità di un'analitica disamina di tutti i fattori di cui all'art. 133 c.p. Ove uno degli elementi risulti assorbente, il giudice può legittimamente fondare su di esso l'esclusione delle attenuanti generiche, senza dover esaminare analiticamente gli altri parametri. Analogamente, l'aumento di pena per la continuazione con precedenti reati non richiede una specifica motivazione, essendo sufficiente il richiamo alle ragioni poste a base della determinazione della pena-base. La valutazione complessiva degli elementi di prova, anche in presenza di divergenze tra le dichiarazioni dei coimputati, rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, la cui motivazione è immune da vizi logici se sorretta da una pluralità di riscontri convergenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 20/02/2009 della Corte d'Appello di Napoli;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Carlo Zaza;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. SCARDACCIONE Eduardo, che ha concluso per l'inammissibil…

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