Cassazione penale Sez. III sentenza n. 35778 del 20 luglio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:35778PEN

Massima

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Il divieto di accesso agli stadi e l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, previsti dalla legge come misure di prevenzione per contrastare la violenza in occasione di manifestazioni sportive, possono essere legittimamente applicati anche a soggetti che, pur non essendo stati condannati per reati specificamente indicati dalla normativa, abbiano comunque preso parte attiva ad episodi di violenza su persone o cose in occasione o a causa di tali manifestazioni, manifestando così una pericolosità sociale che giustifica l'adozione di tali misure, anche in assenza di un accertato e specifico fatto di violenza, purché il Questore abbia adeguatamente motivato la sussistenza dei presupposti di necessità e urgenza e il Giudice, nel convalidare il provvedimento, abbia verificato la correttezza di tale valutazione. Tali misure, la cui durata può essere modulata fino a un massimo di 8 anni in caso di recidiva, sono volte non solo a impedire l'accesso agli stadi, ma anche a scongiurare atti di violenza o intemperanza commessi altrove ma comunque collegati allo svolgimento delle competizioni, risultando pertanto proporzionate e ragionevoli rispetto alla finalità di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica, anche in assenza di una specifica previsione legislativa che consenta al Questore di tenere conto dell'attività lavorativa svolta dall'interessato o di autorizzare lo stesso a comunicare il luogo di reperibilità durante lo svolgimento di specifiche manifestazioni agonistiche.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CAVALLO Aldo - Presidente

Dott. GALTERIO Donatella - Consigliere

Dott. SOCCI Angelo Matteo - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

Dott. MACRI' Ubalda - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Livorno in data 16.7.2016;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Ubalda Macri';
letta la memoria scritta del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dr. Marinelli Felicetta, che ha concluso chiedendo di dichiarare inammissibile il ricorso con condanna del ricorrente al pagamento delle s…

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