Il legislatore regionale può legittimamente porre vincoli di inedificabilità assoluta nella fascia di rispetto dei 150 metri dal mare, senza obbligo di indennizzo, anche in zone già compromesse da precedenti abusi edilizi, al fine di preservare il territorio da ulteriori deterioramenti. Tuttavia, tali vincoli non possono essere estesi retroattivamente alle opere abusivamente realizzate durante la vigenza di una precedente normativa regionale che non li prevedeva, in quanto ciò violerebbe il principio di irretroattività sancito dall'art. 14 delle Preleggi al Codice Civile. La normativa sul condono edilizio, pur favorendo in via eccezionale la regolarizzazione dell'abusivismo diffuso, non può comunque legittimare la sanatoria di opere realizzate in violazione di vincoli di inedificabilità assoluta vigenti al momento della loro esecuzione, salvo il rispetto del termine di 24 mesi per l'adozione del provvedimento di riscontro alla domanda di condono, decorso il quale si forma il silenzio-assenso.