Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 34401 del 29 luglio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:34401PEN

Massima

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La coltivazione non autorizzata di piante dalle quali sono estraibili sostanze stupefacenti, anche se finalizzata all'uso personale, integra il reato di cui all'art. 73 del D.P.R. n. 309/1990, in quanto tale condotta, in ragione della sua idoneità a incrementare la disponibilità e la possibilità di ulteriore diffusione della droga, è di per sé offensiva del bene giuridico tutelato, salvo che non risulti in concreto inoffensiva per la sua particolare levità, tale da escludere ogni prospettiva di ampliamento della coltivazione. Pertanto, ai fini della punibilità, non rileva l'accertamento della destinazione della sostanza stupefacente, essendo sufficiente la conformità della pianta al tipo botanico previsto e la sua attitudine, anche per le modalità di coltivazione, a giungere a maturazione, in quanto il coltivare è attività che si riferisce all'intero ciclo evolutivo dell'organismo biologico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MENICHETTI Carla - Presidente

Dott. FERRANTI Donatella - Consigliere

Dott. TORNESI Daniela - rel. Consigliere

Dott. ESPOSITO Aldo - Consigliere

Dott. RANALDI Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/10/2018 della CORTE APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. DANIELA RITA TORNESI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. PERELLI SIMONE, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
E' presente l'avvocato (OMISSIS), del foro di ROMA in difesa di (OMISSIS), che si riporta ai motivi del ricorso…

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