Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 25614 del 2 luglio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:25614PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, abusando dei poteri o della qualità inerenti al suo ufficio, si appropria di denaro o di altra cosa mobile altrui, è punito per il reato di peculato, a prescindere dal fatto che la sottrazione sia avvenuta nell'esercizio delle sue funzioni o al di fuori di esse, purché in esecuzione di un medesimo disegno criminoso. La responsabilità per peculato sussiste anche quando il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio si appropri di corrispondenza o di altri beni mobili altrui che gli siano stati affidati in ragione del suo ufficio, indipendentemente dal fatto che la sottrazione sia avvenuta durante il servizio o in un momento successivo, essendo sufficiente che il possesso dei beni sia stato acquisito in virtù della sua qualifica. La prova della responsabilità può essere desunta da un complesso di elementi probatori convergenti, anche di natura indiziaria, che rendano ragionevolmente certa la condotta appropriativa, senza che sia necessaria la dimostrazione di una specifica finalità di profitto personale. Pertanto, il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, nell'esercizio delle sue funzioni, si appropri di corrispondenza o di altri beni mobili altrui a lui affidati in ragione del suo ufficio, è punibile per il reato di peculato, a prescindere dalla circostanza che la sottrazione sia avvenuta durante il servizio o in un momento successivo, essendo sufficiente che il possesso dei beni sia stato acquisito in virtù della sua qualifica, e la responsabilità può essere desunta da un complesso di elementi probatori convergenti, anche di natura indiziaria, senza che sia necessaria la dimostrazione di una specifica finalità di profitto personale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GARRIBBA Tito - Presidente

Dott. GRAMENDOLA Francesco - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - rel. Consigliere

Dott. CARCANO Domenico - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il 10 gennaio 1966, avverso la sentenza 27 ottobre 2010 della Corte di appello di Roma.

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso.

Udita la relazione fatta dal Consigliere Luigi Lanza.

Sentito il Pubblico Ministero, nella persona del Sostituto Procuratore Generale dott. GERACI Vincenzo che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO

Il ricorrente e&…

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