La misura cautelare interdittiva della sospensione dall'esercizio di pubblico servizio può essere revocata quando, a seguito di una valutazione complessiva delle circostanze del caso concreto, emerga la carenza delle esigenze cautelari di cui all'art. 274, comma 1, lett. c), c.p.p., tenuto conto della durata della misura, dell'incensuratezza dell'indagato e della concreta gravità del fatto, anche in presenza di episodi analoghi non sufficientemente comprovati o di un utilizzo episodico e eterogeneo dei locali della struttura pubblica per finalità private, in quanto tali elementi non sono di per sé idonei a superare la valutazione favorevole circa l'efficacia deterrente della misura già eseguita e la conseguente assenza di concreto pericolo di reiterazione della condotta illecita, specie ove l'indagato risulti incensurato. Ciò anche quando il termine massimo di durata della misura sia stato elevato a sei mesi per effetto di sopravvenute modifiche normative, atteso che il giudice è comunque tenuto a una costante verifica della persistenza delle condizioni che legittimano l'applicazione della misura cautelare.