Cassazione penale Sez. II sentenza n. 48608 del 18 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:48608PEN

Massima

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Il giudice di merito, nel valutare l'idoneità concreta dell'offerta riparatoria a soddisfare le esigenze di riprovazione del reato e di prevenzione, può pervenire a conclusioni negative, insindacabili in sede di legittimità, circa l'estinzione del reato ai sensi del D.Lgs. n. 274 del 2000, art. 35, anche qualora sia stata raggiunta la prova della riparazione del danno, ove ritenga che tale riparazione non sia idonea a realizzare le predette finalità. Inoltre, l'accertamento della sussistenza dell'elemento oggettivo dell'alterità della cosa, nel reato di danneggiamento di cui all'art. 635 c.p., non è precluso dalla circostanza che il bene danneggiato insista su terreno di proprietà comune, essendo sufficiente che esso appartenga alla parte offesa. Tali valutazioni, compiute dal giudice di merito, sono incensurabiliin sede di legittimità, non potendosi in tale sede procedere a una nuova valutazione degli elementi probatori.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe Mari - Presidente

Dott. FIANDANESE Franco - rel. Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ga. Sa. , n. a (OMESSO);

avverso la sentenza del Tribunale di Latina - Sezione Distaccata di Gaeta, in data 28 novembre 2007, di conferma della sentenza del Giudice di Pace di Gaeta, in data 7 giugno 2004;

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita in pubblica udienza la relazione svolta dal consigliere Dott. FIANDANESE Franco;

Udito il pubblico ministero in persona del sostituto Pr…

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