Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 830 del 12 gennaio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:830PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso di cui all'art. 416-bis c.p. richiede, ai fini della configurabilità di una nuova articolazione periferica (c.d. "locale") di un sodalizio mafioso radicato nell'area tradizionale di competenza, non solo il collegamento della nuova struttura territoriale con quella "madre" del sodalizio di riferimento e la riproduzione sul territorio delle strutture organizzative dell'associazione principale, ma anche l'accertamento di un modulo organizzativo che presenti i tratti distintivi del predetto sodalizio, lasciando presagire il pericolo per l'ordine pubblico. Non è sufficiente l'attribuzione al capo della presunta articolazione locale di una mera caratura criminale "ndranghetistica", né la generica ipotesi di un rapporto federativo con la cosca di riferimento, in assenza di una chiara individuazione della struttura associativa riconducibile al presunto capo e del suo effettivo ruolo direttivo. Analogamente, per la partecipazione del singolo all'associazione mafiosa, non basta l'isolata notizia di un'affiliazione rituale, ma occorre accertare il suo stabile inserimento nella struttura organizzativa del sodalizio, idoneo ad attestare la sua "messa a disposizione" in favore del medesimo per il perseguimento dei comuni fini criminosi, sulla base di elementi probatori che ne dimostrino la serietà e l'effettività.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. COSTANZO Angelo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - rel. Consigliere

Dott. DI GIOVINE Ombretta - Consigliere

Dott. RICCIO Stefania - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 5/5/2022 del Tribunale di Reggio Calabria;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Componente Dott. CAPOZZI Angelo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. VENEGONI Andrea, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
uditi i difensori avv. (OMISSIS) e avv. (OMISSIS) che hanno chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
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