Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esercizio della propria giurisdizione esclusiva in materia di espropriazione per pubblica utilità, ha riconosciuto l'illegittimità dell'occupazione di un'area di proprietà privata disposta dal Commissario Delegato per l'Emergenza Rifiuti della Regione Campania, in assenza del tempestivo decreto di esproprio, in violazione dell'art. 13 del D.P.R. n. 327/2001. Nonostante la realizzazione di un'opera pubblica sull'area occupata, in assenza di un valido ed efficace provvedimento di esproprio o dichiarativo della pubblica utilità, il proprietario conserva il diritto di proprietà sul bene, non essendo possibile l'acquisto della proprietà da parte della Pubblica Amministrazione per effetto della mera trasformazione materiale del fondo. Pertanto, il proprietario ha diritto al risarcimento del danno per l'occupazione illegittima, da determinarsi in base al valore di mercato del bene all'epoca dell'occupazione, oltre al risarcimento del danno non patrimoniale, salva la possibilità per l'Amministrazione di procedere all'acquisizione coattiva del bene ai sensi dell'art. 42-bis del D.P.R. n. 327/2001, previo pagamento dell'indennizzo dovuto. La sentenza chiarisce che, in assenza di un valido ed efficace provvedimento ablatorio, l'Amministrazione non può acquisire la proprietà del bene per effetto della mera trasformazione materiale dello stesso, essendo necessario un apposito provvedimento di acquisizione, nel rispetto dei principi di legalità e tutela della proprietà privata. Inoltre, precisa che il risarcimento del danno non patrimoniale è dovuto solo nei casi previsti dalla legge, in conformità all'interpretazione costituzionalmente orientata dell'art. 2059 c.c.