Cassazione penale Sez. V sentenza n. 9319 del 27 febbraio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:9319PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando dei suoi poteri, costringe un privato a sottoscrivere una dichiarazione falsa, commette il reato di violenza privata e di falso ideologico in atto pubblico. La condotta intimidatoria e la successiva alterazione della verità, attraverso l'azione ispettiva protratta in modo sproporzionato e anomalo, integrano gli estremi del danno patrimoniale e non patrimoniale subito dalla vittima, che ha diritto al risarcimento. L'inammissibilità del ricorso per manifesta infondatezza dei motivi non consente di rilevare e dichiarare l'eventuale estinzione del reato per prescrizione, in quanto impedisce l'instaurazione di un valido rapporto di impugnazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. BEVERE Anton - rel. Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

2) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 10117/2009 CORTE APPELLO di ROMA, del 25/06/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 13/11/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Mazzotta Gabriele, che ha concluso per l'a.s.r..

FATTO E DIRITTO

Con sentenza 25.6.2010, la corte di appello di Rom…

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