Il reato di estorsione aggravata dal metodo mafioso si configura quando l'agente, avvalendosi delle condizioni di assoggettamento e di omertà tipiche di un'associazione di tipo mafioso, costringe taluno a compiere o ad omettere atti, procurandosi così un ingiusto profitto con altrui danno. La condotta estorsiva può concretizzarsi sia nell'indebita pretesa di prestazioni sanitarie gratuite e in via prioritaria, sia nell'imposizione di servizi resi in regime di monopolio e a pagamento, nonché nella richiesta di una forma di "pizzo" per consentire lo svolgimento di attività economiche. Tali condotte, poste in essere con il coinvolgimento di soggetti legati all'associazione mafiosa, denotano l'avvalimento delle condizioni proprie di quest'ultima per rafforzare l'efficacia intimidatrice dell'azione criminosa, integrando così l'aggravante speciale prevista dalla normativa antimafia.