Cassazione penale Sez. V sentenza n. 40250 del 28 ottobre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:40250PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere ex art. 416 c.p. richiede la sussistenza di una struttura organizzativa minima e di un numero di partecipanti non inferiore a tre soggetti. Pertanto, l'assoluzione di uno dei presunti partecipi dall'imputazione di reati strumentali all'attività associativa, che ne escludano il ruolo specifico rivestito nell'ambito dell'associazione, determina l'insussistenza del reato associativo per carenza del numero minimo di partecipi e della necessaria struttura organizzativa. Tuttavia, la conferma della responsabilità per il reato di ricettazione può essere legittimamente fondata sull'esame di intercettazioni che dimostrino la consapevolezza dell'imputato circa la provenienza delittuosa del bene ricettato, così come il diniego delle attenuanti generiche può essere adeguatamente motivato in relazione alla gravità dei precedenti penali, all'intensità del dolo e ai motivi a delinquere, nonché all'ostentata vicinanza dell'imputato all'ambiente mafioso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FAZZIOLI Edoardo - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. BRUNO ((omissis)) - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

MI. GI., N. IL (OMESSO);

MI. RO., N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 05/06/2007 CORTE APPELLO di PALERMO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. PIZZUTI GIUSEPPE;

sentito il P.G., Dr. Baglione Tindari che ha concluso per l'annullamento senza rinvio limitatamente al reato associativo nei confronti di entrambi gli imputat…

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