Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto da Carlo Buono e Mercede Spagnuolo contro il Comune di Marsicovetere e Giulio Ponzio, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'impugnazione della nota comunale del 2017 è ammissibile, in quanto essa non costituisce un mero atto confermativo di precedenti provvedimenti, ma contiene nuovi elementi istruttori e valutazioni che la rendono un atto autonomamente impugnabile. 2. I ricorrenti hanno dimostrato la loro legittimazione ad agire in quanto proprietari di un immobile confinante con quello oggetto degli interventi edilizi contestati. 3. Le segnalazioni certificate di inizio attività (SCIA) non sono direttamente impugnabili, ma i terzi possono solo sollecitare l'intervento in autotutela della pubblica amministrazione. 4. L'amministrazione comunale è tenuta a esercitare i poteri di vigilanza e controllo sulle SCIA, anche in presenza di una domanda di condono edilizio pendente sull'immobile oggetto di demolizione e ricostruzione. Il silenzio-assenso sulla domanda di condono non può formarsi in caso di incompletezza della documentazione. 5. L'intervento edilizio in questione, non essendo una mera ristrutturazione edilizia ma una nuova costruzione, avrebbe dovuto essere assentito mediante il rilascio di un permesso di costruire e non attraverso la presentazione di SCIA. In conclusione, il Tribunale ha accolto il ricorso, annullando il provvedimento comunale impugnato, e ha condannato il Comune e il controinteressato alla rifusione delle spese di lite.