Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 47005 del 22 novembre 2023

ECLI:IT:CASS:2023:47005PEN

Massima

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Il reato associativo di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990 richiede, ai fini della configurabilità della fattispecie, la prova di un patto reciprocamente vincolante e produttivo di un'offerta di contribuzione permanente tra l'affiliato e l'associazione, non essendo sufficiente la mera partecipazione episodica o il contributo occasionale dell'indagato all'attività del sodalizio criminale. Pertanto, ai fini dell'applicazione della misura cautelare, è necessario che gli elementi indiziari raccolti consentano di ricostruire in modo chiaro e logico il ruolo specifico dell'indagato all'interno dell'associazione, la sua stabile adesione al programma criminoso e il suo contributo effettivo e continuativo all'operatività del gruppo organizzato, non essendo sufficiente la mera dimostrazione della sussistenza di un contesto delinquenziale in cui l'indagato risulti inserito. La motivazione del provvedimento cautelare deve pertanto dare conto in modo esaustivo e coerente di tali elementi, senza limitarsi a un generico richiamo a dichiarazioni accusatorie o a conversazioni intercettate che, pur delineando un quadro indiziario, non consentano di ricostruire in modo puntuale il ruolo specifico dell'indagato nell'ambito dell'associazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CRISCUOLO Anna - Presidente

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. GIORDANO E. Anna - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 09/05/2023 del Tribunale di Catanzaro;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Ercole Aprile;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Raffaele Gargiulo, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito l'avv. (OMISSIS), difensore del ricorrente, che ha concluso chiedendo l'annullamento della ordinanza impugnata…

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