Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 31290 del 29 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:31290PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza a carico dell'indagato, deve tenere conto in modo adeguato e congruo delle risultanze probatorie, senza limitarsi a una mera rilettura favorevole delle stesse, ma valorizzando gli elementi indiziari che consentano di ritenere provata, almeno a livello cautelare, la partecipazione dell'indagato all'associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti, nonché la sua responsabilità in relazione ai singoli episodi di cessione di droga, anche sulla base del contenuto delle conversazioni telefoniche intercettate, le quali possono essere considerate sintomatiche dell'esistenza di una prassi comunicativa tra i partecipi dell'associazione, finalizzata a eludere le indagini. Tuttavia, ai fini della valutazione delle esigenze cautelari, il giudice deve procedere a un'indagine più penetrante in ordine all'attualità e concretezza del pericolo di recidiva, non potendosi ritenere sufficiente una motivazione meramente assertiva, sganciata da riferimenti a fatti specifici e concreti, specie quando i fatti contestati risalgano a un lontano periodo nel tempo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) VI. VI. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 23/03/2009 TRIB. LIBERTA' di BARI;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MATERA LINA;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. FRATICELLI Mario che ha chiesto il rigetto del ricorso;

sentito per il ricorrente l'Avv. (Ndr: testo originale non comprensibile) Stefania, quale sostituto difensore di fiducia, che si e' riportata ai motivi di ricorso.

FATTO

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