La sospensione dell'autorizzazione all'esercizio di depositario autorizzato di prodotti energetici può essere legittimamente disposta dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ai sensi dell'art. 23 del D.Lgs. n. 504/1995, in presenza dei presupposti di legge. Tuttavia, il ricorso giurisdizionale avverso tale provvedimento di sospensione può essere dichiarato improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, qualora il ricorrente, anche in accordo con il giudice della procedura fallimentare, decida di non coltivare più l'azione caducatoria e risarcitoria, non realizzandosi così la piena soddisfazione dell'interesse originariamente azionato. In tal caso, il Giudice amministrativo è tenuto a dichiarare l'improcedibilità del ricorso, in applicazione del consolidato orientamento giurisprudenziale che subordina la dichiarazione di cessazione della materia del contendere alla realizzazione piena dell'interesse sostanziale sotteso all'azione giudiziaria, non potendosi ritenere sufficiente il mero venir meno dell'interesse del ricorrente a proseguire il giudizio. La natura della pronuncia che definisce in rito il giudizio giustifica la compensazione delle spese di lite.