Consiglio di Stato sentenza n. 3004 del 2017

ECLI:IT:CDS:2017:3004SENT

Massima

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Il controllo di legittimità esercitato dalla Soprintendenza sui provvedimenti di autorizzazione paesaggistica rilasciati dalle amministrazioni comunali non si risolve in un riesame nel merito delle valutazioni discrezionali, ma si limita a verificare la correttezza e la completezza della motivazione, al fine di accertare che l'intervento edilizio sia stato valutato in relazione alle caratteristiche e alle peculiarità paesaggistiche dell'area tutelata. Pertanto, l'annullamento dell'autorizzazione paesaggistica da parte della Soprintendenza è legittimo qualora il provvedimento comunale risulti carente di una adeguata contestualizzazione del giudizio di compatibilità paesaggistica, omettendo di considerare circostanze rilevanti ai fini della tutela del vincolo. Tale lacuna motivazionale, infatti, non rappresenta un'inammissibile sovrapposizione di valutazioni di merito, ma esprime una figura sintomatica dell'eccesso di potere, in quanto rischia di tramutarsi in una surrettizia deroga del vincolo paesaggistico. Il potere di annullamento della Soprintendenza, inoltre, è soggetto al termine perentorio di sessanta giorni previsto dall'art. 82, comma 9, del D.P.R. n. 616 del 1977, che può essere interrotto in caso di esigenze istruttorie o incompletezza della documentazione trasmessa, con nuova decorrenza dall'acquisizione completa dei chiarimenti richiesti, fermo restando che l'adozione del provvedimento di annullamento deve comunque avvenire entro il predetto termine.

Sentenza completa

Pubblicato il 21/06/2017

N. 03004/2017REG.PROV.COLL.

N. 09627/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9627 del 2010, proposto da:
FELICE ELIA e MARIA VALITUTTO, entrambi rappresentati e difesi dall’avvocato Silva Gotti, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Camilla Bovelacci in Roma, via Q. Sella n. 41;

contro

MINISTERO DEI BENI E DELLE ATTIVITÀ CULTURALI E DEL TURISMO, in persona del ministro
pro tempore
, rappresentato e difeso dall’Avvocatura Generale dello Stato, presso i cui uffici è domiciliato in Roma, via dei Portoghesi n. 12;

nei confronti di

COMUNE DI SAN LAZZARO DI SAVENA, non costituito in giudizio;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. EMILIA-ROM…

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