Cassazione penale Sez. V sentenza n. 7901 del 18 febbraio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:7901PEN

Massima

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Il reato di ingiuria è configurabile quando l'imputato, pur intendendo stigmatizzare il comportamento del datore di lavoro, utilizza espressioni offensive e lesive della reputazione altrui, senza che possano trovare applicazione le esimenti della provocazione o della reciprocità, in quanto tali circostanze non sono state tempestivamente dedotte nel giudizio di appello. Tuttavia, il reato si estingue per intervenuta prescrizione, ferma restando la responsabilità dell'imputato per le statuizioni civili. Il principio di diritto che emerge dalla sentenza è che il reato di ingiuria sussiste quando l'espressione offensiva è utilizzata dall'imputato, anche se in un contesto di conflittualità con il datore di lavoro, senza che possano essere riconosciute le esimenti della provocazione o della reciprocità, qualora tali circostanze non siano state tempestivamente dedotte nel giudizio di appello. Ciò nonostante, il reato si estingue per intervenuta prescrizione, pur rimanendo ferma la responsabilità dell'imputato per le statuizioni civili. La massima giuridica si fonda sull'analisi della sentenza, che evidenzia come i giudici di merito abbiano ritenuto configurato il reato di ingiuria, nonostante l'imputato avesse inteso stigmatizzare il comportamento del datore di lavoro, in quanto le espressioni utilizzate erano comunque offensive e lesive della reputazione altrui. Inoltre, le esimenti della provocazione e della reciprocità non sono state riconosciute in quanto non tempestivamente dedotte nel giudizio di appello. Infine, il reato si estingue per intervenuta prescrizione, ferma restando la responsabilità dell'imputato per le statuizioni civili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. SANDRELLI ((omissis)) - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazi - rel. Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 378/2010 CORTE APPELLO di POTENZA, del 07/04/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 09/07/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GRAZIA LAPALORCIA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. C. Stabile che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS).

RITENUTO IN FATTO

1. (OMIS…

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