Il decreto di esproprio può essere legittimamente adottato anche oltre il termine originariamente previsto per la dichiarazione di pubblica utilità, qualora tale termine sia stato prorogato per legge. Infatti, l'art. 1 del D.L. 390/2001, convertito nella L. 444/01, ha previsto la proroga di due anni dei termini di efficacia dei decreti di occupazione d'urgenza emanati per la realizzazione degli interventi di cui al titolo VIII della legge 14 maggio 1981, n. 219, e successivamente l'art. 7 del D.L. n. 236 del 25/10/02, convertito nella L. no. 284 del 27/12/02, ha ulteriormente prorogato tali termini al 31 dicembre 2003. Pertanto, alla data di adozione del decreto di esproprio impugnato (23.5.2001), non erano ancora decorsi i termini per l'ultimazione della procedura espropriativa, in quanto la stessa era stata oggetto di proroghe legislative che ne avevano differito la scadenza. Il decreto di esproprio, dunque, è da ritenersi legittimamente adottato, nonostante sia intervenuto oltre il termine originariamente previsto per la dichiarazione di pubblica utilità, in quanto la procedura espropriativa era ancora in corso per effetto delle suddette proroghe normative. Tale principio è applicabile anche a casi analoghi, in cui l'opera espropriata sia stata realizzata in attuazione di interventi di ricostruzione post-sismica disciplinati dal Titolo VIII della legge n. 219/1981, e la procedura espropriativa sia stata oggetto di proroghe legislative dei relativi termini.