Cassazione penale Sez. II sentenza n. 1353 del 14 gennaio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:1353PEN

Massima

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Il possesso di un bene di provenienza furtiva, anche se intestato a soggetto diverso dall'imputato, può essere ricondotto alla responsabilità penale di quest'ultimo per il reato di ricettazione, qualora il giudice di merito, sulla base di un'adeguata motivazione, accerti che tale possesso sia effettivamente riferibile all'imputato, senza che sia necessario acquisire la prova del possesso continuato ed ininterrotto del bene. Il giudizio di merito sulla sussistenza di tali circostanze fattuali è precluso al giudice di legittimità, il quale può solo verificare la correttezza della motivazione adottata dal giudice di merito, senza poter riesaminare il compendio probatorio. L'imputato che propone un ricorso manifestamente infondato, volto a sollecitare un nuovo giudizio di fatto precluso in sede di legittimità, è condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma equitativamente fissata a favore della cassa delle ammende.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. TADDEI ((omissis)) - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ro. Ma. (nato il (OMESSO)), in proprio;

avverso la sentenza della Corte d'appello di Tarante, in data 20.05.2008;

Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere Dr. ((omissis))ca Taddei;

Udita la requisitoria del sostituto procuratore generale ((omissis)), il quale ha concluso chiedendo la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Con sentenza del 20.04.2006 il Tribunale monocratic…

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