Cassazione penale Sez. I sentenza n. 37725 del 18 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:37725PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso o i reati aggravati ai sensi del Decreto Legge 13 maggio 1991, n. 152, convertito nella Legge 12 luglio 1991, n. 203, perpetrati al fine di agevolare le attività di un'organizzazione mafiosa, sono esclusi dal beneficio dell'indulto. Il giudice della esecuzione, nel valutare l'applicabilità dell'indulto, è vincolato alla qualificazione giuridica dei reati operata nel provvedimento irrevocabile, senza poter procedere allo "scorporo delle pene". Pertanto, in presenza di tali reati, il giudice della esecuzione deve respingere l'opposizione del condannato volta ad ottenere l'applicazione del condono, non essendo sufficiente la mera negazione della contestazione o della ritenuta aggravante ostativa da parte del ricorrente, in assenza di una puntuale e precisa indicazione dei reati per i quali tale aggravante non sarebbe stata riconosciuta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - rel. Consigliere

Dott. ROMBOLA' Marcello - Consigliere

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) AM. GI. SA. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 181/2010 CORTE APPELLO di PALERMO, del 02/12/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MASSIMO VECCHIO;

Letta la requisitoria del Pubblico Ministero, Dott. STABILE Carmine, sostituto procuratore generale della Repubblica presso questa Corte suprema, il quale ha concluso per il rigetto del ricorso con condanna del ricorrente al pagamento delle spese proce…

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