La revoca della patente di guida costituisce sanzione amministrativa accessoria automatica e obbligatoria a carico del soggetto che, essendo custode di un veicolo sottoposto a sequestro amministrativo, circoli abusivamente con il medesimo o ne consenta l'abusiva circolazione da parte di altri, in violazione dell'art. 213, comma 8, del Codice della strada. Tale provvedimento sanzionatorio, ancorché incidente su diritti costituzionalmente tutelati quali la libertà di circolazione, il diritto al lavoro e la tutela della salute, è adottato in via automatica e obbligatoria dal Prefetto, senza margini di discrezionalità, in conseguenza dell'accertata violazione del citato disposto normativo. L'opposizione avverso il provvedimento di revoca della patente, nelle forme previste dalla legge n. 689/1981, rientra nella giurisdizione del Giudice di Pace competente per territorio, essendo tale rimedio esperibile, salvo espressa previsione contraria, contro tutti i provvedimenti sanzionatori relativi a violazioni del Codice della strada, ivi comprese le sanzioni accessorie. Pertanto, il Tribunale Amministrativo Regionale, investito del ricorso avverso il provvedimento di revoca della patente, deve dichiarare il proprio difetto di giurisdizione, con conseguente rimessione della causa al Giudice di Pace competente.