Il reato di violazione della prescrizione che impone alla persona sottoposta alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di "non associarsi abitualmente alle persone che hanno subito condanne e sono sottoposte a misure di prevenzione o di sicurezza" è configurabile soltanto nel caso di plurimi e stabili contatti e frequentazioni con pregiudicati, essendo necessaria un'abitualità o serialità di comportamenti. Pertanto, la mera occasionale frequentazione, anche se in più di una circostanza, con la stessa persona pregiudicata, non integra gli estremi del reato, dovendosi escludere la sussistenza della fattispecie contestata. La giurisprudenza di legittimità richiede una verifica in concreto in ordine allo specifico rapporto tra pericolosità sociale e frequentazione accertata, non essendo sufficiente il mero controllo in compagnia di una persona con precedenti penali per ritenere integrato il reato. La valutazione della sussistenza del reato deve pertanto tenere conto della frequenza, della durata e della stabilità dei contatti tra l'imputato e i soggetti pregiudicati, non potendosi fondare su episodi occasionali e sporadici.