Il decorso del termine di 60 giorni senza che l'amministrazione comunale abbia adottato un provvedimento espresso sull'istanza di rilascio della licenza per la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande comporta la formazione del silenzio-assenso, ai sensi dell'art. 20 della legge n. 241 del 1990, anche in assenza del certificato di prevenzione incendi e in presenza di un immobile abusivo, in quanto tali circostanze non rientrano tra le condizioni che legittimano l'amministrazione a non applicare il meccanismo di semplificazione del silenzio-assenso, ma possono eventualmente giustificare l'esercizio del potere di autotutela per riesaminare il titolo formatosi per silenzio. Pertanto, l'adozione di un provvedimento di chiusura dell'attività sulla base della mancanza di un titolo autorizzatorio, in una fattispecie in cui il silenzio-assenso si è formato, è illegittima. La domanda risarcitoria, formulata in modo generico senza adeguati riscontri probatori, deve essere respinta, in quanto il danno da ritardo è incompatibile con la formazione del silenzio-assenso.