Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La manifestazione di pensiero politico, anche se critica nei confronti di uno Stato o di una religione, è tutelata dalla libertà di espressione costituzionalmente garantita, a meno che non assuma i connotati di propaganda di idee fondate sull'odio razziale o religioso, costituendo in tal caso un'istigazione a commettere atti discriminatori e di violenza per motivi razziali, etnici e religiosi, che può legittimare l'adozione di misure cautelari personali, come l'obbligo di presentazione giornaliera alla polizia giudiziaria, qualora sussistano gravi indizi di colpevolezza e concreti pericoli di reiterazione del reato. Tuttavia, la valutazione circa la natura politica o discriminatoria del messaggio espresso deve essere effettuata con particolare cautela, bilanciando il diritto alla libera manifestazione del pensiero con l'esigenza di prevenire e reprimere condotte istigatorie all'odio razziale e religioso, tenendo conto del contesto complessivo in cui tali espressioni si inseriscono.