Il tentativo di estorsione aggravato dall'utilizzo dell'influenza criminale e della condizione di assoggettamento derivante dall'appartenenza a un'organizzazione mafiosa integra i gravi indizi di colpevolezza, anche in assenza di una minaccia esplicita, quando la vittima è consapevole del contesto mafioso e della carica intimidatoria implicita nella richiesta di denaro, come desumibile dalle sue dichiarazioni e dal suo comportamento di denuncia. Ciò in quanto la minaccia non deve necessariamente assumere una forma verbale esplicita, essendo sufficiente che emerga dalla condotta complessiva dell'agente e dalle circostanze del caso concreto, tali da ingenerare nella vittima un ragionevole timore di subire conseguenze pregiudizievoli in caso di mancato pagamento. Pertanto, la mera conoscenza personale tra l'indagato e la vittima, nonché l'apparente pacatezza del colloquio, non escludono la sussistenza della minaccia implicita, qualora emerga che la vittima era consapevole del contesto mafioso e della carica intimidatoria della richiesta di denaro, come dimostrato dalla sua decisione di denunciare i fatti alle autorità competenti.