Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso l'annullamento in autotutela di un permesso di costruire e il diniego di condono edilizio, nonché l'ordinanza di demolizione di opere abusive, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'annullamento in autotutela del permesso di costruire è legittimo quando i fabbricati oggetto di ristrutturazione risultano privi della necessaria condizione di regolarità edilizia, in assenza di un previo titolo abilitativo e a fronte del diniego di condono edilizio. 2. Il diniego di condono edilizio per opere realizzate in zona sottoposta a vincoli di tutela ambientale e paesaggistica è legittimo, in quanto la normativa sul condono edilizio (L. n. 326/2003 e L.R. Lazio n. 12/2004) preclude la sanatoria di tali abusi, a prescindere dall'eventuale parere favorevole dell'autorità preposta alla tutela del vincolo. 3. L'ordinanza di demolizione di opere abusive è legittima quando l'Amministrazione accerti un completo stravolgimento dello stato dei luoghi, con la realizzazione di un organismo edilizio totalmente difforme rispetto a quello originario e a quanto oggetto della domanda di condono e del permesso di costruire, configurando una "nuova costruzione" non sanabile. 4. La realizzazione di recinzioni e cancelli, anche per esigenze di sicurezza, necessita comunque del previo titolo abilitativo edilizio, la cui mancanza legittima l'ordine di demolizione.