Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 23300 del 29 maggio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:23300PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di misure cautelari personali, deve verificare la logicità e la coerenza della motivazione del provvedimento impugnato, senza poter riesaminare nel merito gli elementi probatori, salvo che non emergano vizi logici o contraddittorietà insanabili. In particolare, il giudice di legittimità non può sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito in ordine all'attendibilità delle giustificazioni addotte dall'indagato in relazione alla disponibilità di somme di denaro ritenute provenienti da attività delittuose, quando la motivazione del provvedimento impugnato abbia adeguatamente confutato tali giustificazioni, valorizzando gli elementi indiziari acquisiti nel complessivo quadro probatorio. Analogamente, il giudice di legittimità non può sindacare nel merito la valutazione operata dal giudice di merito circa il ruolo rivestito dall'indagato all'interno di un'associazione di tipo mafioso, quando tale valutazione risulti sorretta da una motivazione logica e coerente, che dia conto degli elementi indiziari posti a suo fondamento, senza che il ricorrente abbia adeguatamente confutato la ricostruzione operata dal provvedimento impugnato. In tali ipotesi, il ricorso per cassazione è inammissibile per genericità e mancanza di autosufficienza, non potendo il giudice di legittimità riesaminare nel merito gli elementi probatori posti a base della decisione impugnata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. PAOLONI Giacomo - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - rel. Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 809/2014 TRIB. LIBERTA' di LECCE, del 28/10/2014;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAPOZZI ANGELO;

sentite le conclusioni del PG Dott. ANGELILLIS Ciro, che ha chiesto dichiararsi l'inammissibilita' dei ricorsi;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS) , che ha chiesto l'accoglimento dei ricorsi.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 28.10…

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