La concessione di suolo pubblico per l'installazione di un impianto di distribuzione carburanti è un rapporto di natura pubblicistica, soggetto alla giurisdizione del giudice amministrativo, in quanto il bene oggetto della concessione appartiene al patrimonio indisponibile dell'ente locale concedente. Pertanto, la disdetta unilaterale della concessione da parte del Comune, esercitando i poteri pubblicistici previsti nel contratto, è legittima e non richiede l'osservanza del termine di preavviso di dodici mesi previsto per i contratti di locazione di natura privatistica. Di conseguenza, l'ordinanza comunale che ordina lo sgombero dell'area e la revoca dell'autorizzazione all'esercizio dell'impianto, quale sviluppo consequenziale della disdetta della concessione, è un provvedimento legittimo e non sindacabile in sede giurisdizionale, in assenza di autonomi profili di illegittimità. Il rapporto concessorio su beni del demanio o del patrimonio indisponibile degli enti pubblici è regolato dal diritto pubblico, con prevalenza degli interessi pubblici tutelati dall'amministrazione concedente, la quale può esercitare poteri unilaterali di controllo e di riacquisizione della disponibilità del bene, anche in assenza di specifiche finalità di interesse pubblico ulteriormente motivate. La tutela del concessionario è limitata all'eventuale riconoscimento di un indennizzo per la perdita dell'investimento effettuato, ma non può impedire l'esercizio dei poteri pubblicistici dell'amministrazione.