Il provvedimento di sequestro e confisca dei beni, disposto ai sensi del Decreto Legge n. 309 del 1992, articolo 12-sexies, deve essere impugnato con l'appello previsto dall'articolo 322-bis c.p.p. e non con il ricorso per cassazione ex articolo 325 c.p.p., in quanto quest'ultimo rimedio è ammesso solo avverso il decreto che dispone il sequestro, mentre l'ordinanza di rigetto dell'istanza di attuazione di quanto disposto in sentenza non è autonomamente impugnabile con il ricorso per cassazione, essendo soggetta al regime di impugnazione previsto per il provvedimento cautelare reale. Il principio di tassatività dei mezzi di impugnazione impone, pertanto, che il ricorso diretto in Cassazione sia qualificato come appello, con conseguente trasmissione degli atti al giudice competente. Inoltre, il conto corrente bancario intestato all'imputato, se non espressamente menzionato nel provvedimento di sequestro e confisca, non può essere considerato oggetto di tali misure, dovendosi in tal caso disporre la restituzione della somma al legittimo proprietario, in assenza di un chiaro riferimento nella sentenza di condanna.