Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esercizio del proprio potere discrezionale, può legittimamente negare l'ammissione di uno studente all'esame di fine ciclo della scuola secondaria di primo grado qualora, nonostante gli interventi di sostegno e le misure di individualizzazione e personalizzazione della didattica adottati dalla scuola, lo studente non abbia raggiunto gli obiettivi minimi di apprendimento previsti, presentando gravi lacune e ritardi nell'acquisizione delle competenze di base, scarso impegno e partecipazione, numerose assenze ingiustificate e difficoltà nell'organizzazione del lavoro, tali da rendere necessaria la ripetenza dell'anno scolastico per consentirgli di colmare le carenze e consolidare le conoscenze e abilità fondamentali, nell'interesse del suo percorso formativo. La valutazione negativa e la conseguente non ammissione all'esame conclusivo, pur non avendo carattere sanzionatorio, persegue finalità educative e di crescita personale dello studente, senza che la mancata predisposizione di un piano didattico personalizzato o l'omissione di specifici interventi di sostegno possano, di per sé, comportare l'automatica ammissione all'esame, dovendo comunque essere accertato il raggiungimento degli obiettivi minimi di apprendimento.