Il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, realizzato attraverso la richiesta di visti e permessi di soggiorno per lavoratori fittizi o privi dei requisiti, integrando una condotta plurima e protratta nel tempo, con il coinvolgimento di un pubblico ufficiale, costituisce un reato grave che esclude la concessione delle attenuanti generiche, in ragione della rilevante offensività della condotta, della sua durata e della particolare modalità di realizzazione, che denotano l'elevata pericolosità sociale dell'agente. La pena deve essere determinata in misura adeguata alla gravità del fatto, con applicazione dell'aggravante del numero di stranieri coinvolti, senza che rilevi la mancata individuazione di altri concorrenti, essendo sufficiente il coinvolgimento di più persone, anche non identificate, per l'integrazione dell'aggravante. L'applicazione della disciplina sanzionatoria vigente al momento della condotta, e non di quella successivamente intervenuta, è conforme al principio di legalità, in quanto la condotta si è protratta fino al 2011, ben oltre la data di entrata in vigore della nuova normativa.