Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La sentenza di non luogo a procedere emessa ai sensi dell'art. 425 c.p.p. all'esito dell'udienza preliminare è impugnabile esclusivamente con ricorso per cassazione, ai sensi dell'art. 428 c.p.p. come modificato dalla Legge n. 46 del 2006, art. 4, e non è ammissibile l'appello previsto dalla disciplina transitoria di cui all'art. 10 della medesima legge, il quale si applica soltanto alle sentenze di proscioglimento. Pertanto, il giudice di merito incorre in violazione di legge quando dichiara inammissibile l'impugnazione proposta dal Pubblico Ministero avverso la sentenza di non luogo a procedere, in quanto l'unico mezzo di impugnazione ammesso è il ricorso per cassazione. Il giudice di merito, in tal caso, avrebbe dovuto qualificare correttamente l'impugnazione come ricorso per cassazione e trasmettere gli atti alla Corte di Cassazione, ai sensi dell'art. 568, comma 5, c.p.p.