Cassazione penale Sez. I sentenza n. 31959 del 30 luglio 2008

ECLI:IT:CASS:2008:31959PEN

Massima

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Il giudicato penale sulla confisca di beni sequestrati preclude al giudice dell'esecuzione la possibilità di revocare la confisca, essendo l'unica verifica possibile quella di vagliare l'effettivo ambito delle res confiscate. Le doglianze relative alla validità o nullità del sequestro, se non fatte valere nel procedimento di cognizione, sono coperte dal giudicato e non possono essere più proposte in sede esecutiva. Parimenti inammissibile è l'attivazione della procedura di correzione di errore materiale ex art. 130 c.p.p. in relazione ai capi decisori della sentenza, come la confisca di cose in sequestro. L'inammissibilità dell'opposizione ex art. 666 c.p.p. è prevista non solo per la sua astratta proponibilità, ma anche per la sua manifesta infondatezza, accertata dal giudice sulla base degli atti processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SILVESTRI Giovanni - Presidente

Dott. GRANERO Francantonio - Consigliere

Dott. SIOTTO ((omissis)) - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) PU. SA. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 18/12/2007 TRIBUNALE di CATANIA;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. ZAMPETTI UMBERTO;

lette le conclusioni del P.G. Dr. ((omissis)), che ha richiesto il rigetto del ricorso.

OSSERVA

1. Con ordinanza in data 23.03.2006 il Tribunale di Catania, in funzione di giudice dell'esecuzione, adito da Pu. Sa. , respingeva l'istanza di cos…

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