Consiglio di Stato sentenza n. 11014 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:11014SENT

Massima

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Il diniego di rinnovo di una concessione demaniale, adottato dall'amministrazione a seguito di nuova valutazione di elementi di fatto emersi successivamente all'impugnazione del precedente provvedimento di diniego, costituisce un nuovo atto autonomamente impugnabile, la cui mancata impugnazione determina l'improcedibilità del ricorso avverso il precedente provvedimento. L'amministrazione, nel valutare la nuova istanza di rinnovo, può legittimamente tenere conto di elementi sopravvenuti, anche di natura penale, nonché di eventuali morosità pregresse, senza che ciò comporti un vizio di eccesso di potere per difetto di istruttoria o di motivazione, purché tali elementi siano adeguatamente considerati e posti a fondamento della nuova determinazione. Il principio di tutela dell'affidamento del privato non impone all'amministrazione di rinnovare automaticamente la concessione, specie ove emergano gravi violazioni o inadempimenti da parte del concessionario, essendo rimessa alla discrezionalità della stessa la valutazione circa la sussistenza dei presupposti per il rinnovo. L'amministrazione, inoltre, non è vincolata dalla sentenza penale di assoluzione, potendo comunque valutare autonomamente la condotta del concessionario sulla base degli elementi acquisiti nel proprio procedimento amministrativo. Infine, la mancata impugnazione del nuovo provvedimento di diniego, adottato a seguito di nuova valutazione, preclude la possibilità di contestare nuovamente il precedente provvedimento, ormai superato e privo di efficacia.

Sentenza completa

Pubblicato il 19/12/2023

N. 11014/2023REG.PROV.COLL.

N. 03910/2023 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Settima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3910 del 2023, proposto da
Ditta -OMISSIS-, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'avvocato Francesco Lettera, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Regione Lazio, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dall'avvocato Elisa Caprio, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per la revocazione

della sentenza del Consiglio di Stato, Sezione Settima n.-OMISSIS-, resa tra le parti;

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

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