Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33156 del 17 luglio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:33156PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La misura cautelare della custodia in carcere può essere disposta dal giudice quando sussistono gravi indizi di colpevolezza e concreti e attuali elementi che giustificano l'esigenza cautelare del pericolo di reiterazione del reato, valutati in relazione alla gravità del fatto, alla personalità dell'indagato e alle sue precedenti condotte. Il giudice deve motivare adeguatamente l'attualità e la concretezza di tali esigenze, nonché l'adeguatezza e la proporzionalità della misura più afflittiva rispetto ad altre meno gravose, tenendo conto di tutti gli elementi di fatto e di diritto rilevanti. La valutazione del giudice è sindacabile in sede di riesame, ove la difesa può chiedere il riascolto diretto delle conversazioni intercettate per una diversa interpretazione delle stesse.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. SCOTTI Umberto - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. BRANCACCIO Matil - Rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 05/02/2018 del Tribunale della Liberta' di Genova;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa Brancaccio Matilde;
sentite le conclusioni del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa Lori Perla che conclude per l'inammissibilita' per intervenuta rinuncia
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento impugnato il Tribunale del Riesame di Genova ha confermato l'ordinanza cautelare del Gi…

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