Cassazione penale Sez. V sentenza n. 43740 del 9 novembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:43740PEN

Massima

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Il concorso morale nel reato si configura quando il contributo del partecipante, pur non essendo diretto all'esecuzione materiale del fatto, si manifesta attraverso forme atipiche di condotta, quali l'istigazione, la determinazione, l'agevolazione, il rafforzamento del proposito criminoso di altro concorrente, l'adesione o l'approvazione, purché tali da rimuovere ogni ostacolo alla realizzazione del reato. Pertanto, il concorrente morale risponde a titolo di concorso pieno quando l'evento delittuoso, pur non essendo direttamente voluto, sia stato ragionevolmente previsto e accettato come rischio pur di realizzare l'obiettivo criminoso concordato. Ai fini della valutazione delle esigenze cautelari, la gravità oggettiva del fatto e le modalità della condotta, considerate nella loro obiettività, possono essere apprezzate anche come indice di una inclinazione a delinquere dell'indagato, senza che assuma rilievo la mancata considerazione dell'ambiente in cui è maturato il delitto e della personalità degli altri indagati. La scelta della misura cautelare meno afflittiva rispetto a quella più grave è comunque giustificata quando, pur sussistendo l'esigenza cautelare, il ruolo marginale dell'indagato e la sua personalità non connotata in termini assolutamente negativi rendano adeguata una misura meno afflittiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfre - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza pronunciata dal tribunale del riesame di Catanzaro il 24.1.2012;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Alfredo Guardiano;

udito il Pubblico Ministero nella persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. Scardaccione Eduardo Vittorio, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

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