Cassazione penale Sez. II sentenza n. 30707 del 23 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:30707PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che si trovi nell'esercizio delle proprie funzioni, anche se in abiti civili e non in uniforme, deve essere riconosciuto come tale dal cittadino, il quale è tenuto a ottemperare ai suoi ordini e a non opporre resistenza, essendo il riconoscimento della qualità di pubblico ufficiale indipendente dall'esteriorità dell'abbigliamento. Pertanto, il reato di resistenza a pubblico ufficiale sussiste anche quando il cittadino non sia a conoscenza della qualità di pubblico ufficiale della persona che gli impartisce ordini, in quanto tale conoscenza non è elemento costitutivo del reato, essendo sufficiente che il pubblico ufficiale stia agendo nell'esercizio delle proprie funzioni. Inoltre, l'aggravante del travisamento nel delitto di rapina non può essere esclusa per il solo fatto che l'imputato non abbia agito al fine di rendere più difficile il riconoscimento della propria identità, essendo sufficiente che il suo comportamento abbia comunque avuto l'effetto di rendere più difficile l'identificazione, indipendentemente dalla finalità perseguita. La valutazione degli elementi di prova e la scelta delle ragioni ritenute idonee a giustificare la decisione rientrano nel potere discrezionale del giudice di merito, il cui apprezzamento è insindacabile in sede di legittimità, se sorretto da adeguata e congrua motivazione esente da vizi logico-giuridici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PAGANO Filiberto - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. RENZO Michele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Avv. Longo Raffaele del foro di Napoli nell'interesse di Si. Sa. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Napoli, 6 sezione penale, in data 3 dicembre 2008;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal Consigliere Dr. Domenico Gallo;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dr. Vito D'Ambrosio, il quale ha concluso per il rigetto del ricorso.

Osserva:

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