Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP) della Provincia di Monza e Brianza, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. La Provincia, nell'approvazione del PTCP, ha legittimamente esercitato il proprio potere pianificatorio sovracomunale, potendo introdurre prescrizioni conformative di maggior definizione rispetto agli strumenti di pianificazione regionali, al fine di assicurare la salvaguardia dei valori paesaggistici e ambientali, anche con riferimento ad aree non ricomprese in specifiche reti di tutela ecologica. Tali previsioni, se non possono derogare a quelle dello strumento sovraordinato, possono aggiungere ulteriori interventi e strumenti di tutela coerenti con gli obiettivi perseguiti. 2. La Provincia non è tenuta a fornire una specifica motivazione per ogni singola scelta pianificatoria contenuta nel PTCP, essendo sufficiente che tali scelte non risultino affette da irragionevolezza o intrinseca contraddittorietà e si pongano in linea di coerenza con le indicazioni del Piano Territoriale Regionale (PTR). 3. L'art. 34 delle Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del PTCP, che prevede l'obbligo di intesa tra Comune e Provincia per gli interventi negli "Ambiti di interesse provinciale", non pone un vincolo di inedificabilità assoluta, ma impone una valutazione complessiva sovracomunale finalizzata al contenimento del consumo di suolo, in conformità agli indirizzi della Regione Lombardia. 4. Le modifiche apportate al PTCP in sede di approvazione, volte a recepire le indicazioni della verifica regionale, non hanno richiesto la reiterazione della Valutazione Ambientale Strategica (VAS), in quanto il piano adottato era già stato sottoposto a tale valutazione con esito positivo, e le variazioni introdotte, essendo più restrittive sotto il profilo ambientale, erano logicamente comprese nell'ambito della VAS già effettuata. 5. Il coinvolgimento dei Comuni e dei privati nel procedimento di formazione del PTCP è stato adeguatamente garantito, senza che l'Amministrazione provinciale abbia ecceduto i limiti del proprio potere pianificatorio sovracomunale.