Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso il provvedimento di sospensione dell'attività di somministrazione di alimenti e bevande per 30 giorni, disposto dalla Questura sulla base della frequentazione del locale da parte di soggetti ritenuti pericolosi per l'ordine e la sicurezza pubblica, afferma che la sospensione dell'attività per una durata superiore ai 15 giorni, prevista dall'art. 100 del TULPS, è possibile solo per particolari esigenze di ordine e sicurezza pubblica specificamente motivate, delle quali il provvedimento impugnato non dà adeguato conto, rendendo pertanto illegittima la sospensione per 30 giorni disposta. Inoltre, il Tribunale rileva che il provvedimento impugnato non chiarisce adeguatamente le ragioni della ritenuta pericolosità sociale dei frequentatori del locale, alcuni dei quali risultano solo segnalati ma senza alcuna pronuncia di condanna a loro carico, con conseguente difetto di istruttoria e motivazione. Infine, il Tribunale dichiara il ricorso improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, in quanto il periodo di sospensione dell'attività disposto con il provvedimento impugnato si è ormai esaurito, senza che sia stata formulata alcuna domanda di risarcimento.