Cassazione penale Sez. III sentenza n. 532 del 11 gennaio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:532PEN

Massima

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Il reato di produzione di materiale pedopornografico di cui all'art. 600-ter c.p. si configura anche in assenza dell'accertamento del concreto pericolo di diffusione del materiale, essendo sufficiente l'invio di immagini intime di minori attraverso strumenti collegati a internet, in considerazione del mutato quadro sociale e tecnologico di riferimento che comporta normalmente tale pericolo. La valutazione della prova indiziaria deve essere effettuata in modo unitario e globale, senza una mera sommatoria di elementi, al fine di verificare se gli indizi, pur singolarmente ambigui, consentano di attribuire il reato all'imputato oltre ogni ragionevole dubbio, sulla base di un alto grado di credibilità razionale. L'interpretazione giurisprudenziale più recente, che amplia l'ambito applicativo della fattispecie incriminatrice, non integra un'applicazione retroattiva in malam partem, in quanto risulta ragionevolmente prevedibile alla luce del mutato contesto sociale e tecnologico, nonché degli interventi normativi che hanno anticipato la soglia di punibilità. La determinazione della pena deve tenere conto della gravità della condotta e del concreto allarme sociale suscitato, in assenza di elementi positivamente valutabili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ANDREAZZA Gastone - Presidente

Dott. SOCCI Angelo Matteo - Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 07/03/2022 dalla Corte di appello di Salerno;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dr. Alessandro Maria Andronio;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Tocci Stefano, ai sensi del Decreto Legge n. 137 del 2020, articolo 23, comma 8, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.
RITENUTO IN …

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