Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Nelle procedure concorsuali, la commissione esaminatrice è tenuta a predeterminare in modo chiaro, analitico e articolato i criteri di valutazione delle prove scritte, con l'indicazione dei punteggi massimi attribuibili a ciascun parametro, in modo da delimitare adeguatamente il proprio giudizio discrezionale e rendere comprensibile l'iter logico seguito nella valutazione delle singole prove. Il mero voto numerico, senza l'esplicitazione dei criteri di attribuzione, non è sufficiente a giustificare il giudizio espresso, in quanto non consente al candidato e all'interprete di comprendere le ragioni della valutazione, in violazione dei principi di trasparenza e imparzialità dell'azione amministrativa. Ciò assume particolare rilievo quando il candidato, precedentemente ritenuto idoneo, venga successivamente escluso a seguito della rinnovazione della procedura concorsuale disposta per vizi della precedente commissione.