Cassazione penale Sez. I sentenza n. 32830 del 23 luglio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:32830PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare personale può essere revocato o modificato quando vengono meno le esigenze cautelari che ne hanno giustificato l'applicazione, in quanto il diritto alla libertà personale costituisce un diritto fondamentale dell'individuo che può essere limitato solo in presenza di specifiche e attuali esigenze di cautela, le quali devono essere adeguatamente motivate dal giudice. Pertanto, il giudice è tenuto a valutare attentamente la permanenza dei presupposti che hanno determinato l'applicazione della misura cautelare, accogliendo la richiesta di revoca o modifica quando le esigenze cautelari risultino superate o attenuate, in ossequio al principio di proporzionalità e di adeguatezza della misura rispetto allo scopo. Inoltre, la rinuncia al ricorso da parte del difensore, in assenza di espressa manifestazione di volontà dell'imputato, non determina l'inammissibilità del gravame, in quanto l'impugnazione ha carattere personalissimo e richiede la volontà del diretto interessato. Tuttavia, la sopravvenuta carenza di interesse per l'imputato, derivante dall'accoglimento della richiesta di applicazione degli arresti domiciliari, rende inammissibile il ricorso, senza che ciò comporti la condanna alle spese e alla sanzione pecuniaria, in assenza di una soccombenza virtuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. DI TOMASSI Maria S. - rel. Consigliere

Dott. SANDRINI Enrico Giusep - Consigliere

Dott. CASA Filippo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) nato a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza emessa in data 13/1/2014 dal Tribunale dell'Aquila;

Visti gli atti, il provvedimento denunziato, il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Dott. M. Stefania Di Tomassi;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. D'ANGELO Giovanni, che ha concluso chiedendo la declaratoria d'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO E CONSIDER…

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