Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 17667 del 27 aprile 2015

ECLI:IT:CASS:2015:17667PEN

Massima

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La partecipazione attiva e consapevole di un soggetto alle dinamiche di un'associazione di tipo mafioso, dimostrata dalla condivisione e dall'incitamento delle scelte del gruppo, nonché dal suo diretto coinvolgimento nelle attività illecite e nei conflitti con fazioni rivali, integra gravi indizi di colpevolezza per il reato di cui all'art. 416-bis c.p., anche in assenza di un ruolo apicale o di una posizione di comando all'interno della compagine. Tali elementi, unitamente alla dimostrata pericolosità sociale del soggetto, desumibile anche da condotte volte a garantire la continuità dell'attività criminale nonostante l'applicazione di una misura cautelare nei confronti di altro partecipe, giustificano l'adozione della misura più afflittiva della custodia cautelare in carcere, in deroga al principio di prevalenza degli interessi dei minori, ove emerga il concreto e attuale pericolo di reiterazione del reato, non adeguatamente fronteggiabile con misure meno gravose. La valutazione complessiva delle risultanze probatorie, anche se non univoche, è rimessa alla discrezionalità del giudice di merito, la cui motivazione non può essere censurata per il solo fatto di aver privilegiato una ricostruzione alternativa rispetto a quella prospettata dalla difesa, purché logica e coerente con gli elementi acquisiti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AGRO' Antonio - Presidente

Dott. ROTUNDO Vincenzo - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - rel. Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. VILLONI Orlando - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nata a (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 09/12/2014 del Tribunale di Lecce;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal componente ((omissis));

udito il Pubblico Ministero, in il persona del Sostituto Procuratore generale CEDRANGOLO Oscar, che ha concluso per rigetto del ricorso;

uditi gli avv. (OMISSIS) e (OMISSIS) che si sono riportati al ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Il …

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