In mancanza di attestazione e sottoscrizione del cancelliere, relative all'avvenuta presentazione dei motivi d'impugnazione, non può trovare accoglimento il ricorso per cassazione fondato sullo smarrimento dei motivi medesimi, asseriti ritualmente presentati dalla parte nella cancelleria del giudice competente, ostandovi la declaratoria di inammissibilità dell'impugnazione pronunziata dal giudice "ad quem" e non potendosi desumere "aliunde" la prova della presentazione dei motivi (salvo, sotto certi aspetti, il caso di spedizione col mezzo di raccomandata, di cui al quinto comma dell'art. 201 cod. proc. pen.), poiché il codice di rito non prevede atti equipollenti a quello stabilito. (Nella specie il ricorrente assumeva di avere, tramite il difensore, ritualmente presentato i motivi, dei quali allegava copia, recante "annotazione di studio" con la data, e criticava la pratica in uso di non poter ottenere dalla cancelleria del giudice competente un attestato circa l'avvenuta presentazione. La suprema corte nel rigettare il ricorso ha affermato che l'art. 201 cod. proc. pen. nel fissare le modalità di presentazione dei motivi di impugnazione, non prevede il rilascio di tale attestato).