Cassazione penale Sez. V sentenza n. 1921 del 17 gennaio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:1921PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La gravità di una minaccia penalmente rilevante ai sensi dell'art. 612 c.p. deve essere valutata in relazione al tenore delle espressioni verbali utilizzate e al contesto in cui esse sono state proferite, in una prospettiva oggettiva che tenga conto del concreto contenuto delle frasi minacciose e delle circostanze in cui sono state pronunciate, a prescindere dalla percezione soggettiva della persona offesa e dalle successive dinamiche dei rapporti tra le parti. Pertanto, il giudice di appello può legittimamente riformare una sentenza assolutoria di primo grado, ritenendo sussistente il reato di minaccia aggravata, sulla base di una diversa valutazione della gravità delle espressioni minacciose, senza che ciò integri un vizio di motivazione, purché tale valutazione non si fondi in modo esclusivo o determinante su una diversa valutazione di prove dichiarative decisive non rinnovate, in ossequio ai principi elaborati dalla giurisprudenza della Corte di Cassazione in materia di motivazione rafforzata. Inoltre, il mancato riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche può essere legittimamente giustificato dalla sola assenza di elementi o circostanze di segno positivo, senza necessità di una specifica motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. SCOTTI Umberto - rel. Consigliere

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 21/06/2016 della CORTE APPELLO di CALTANISSETTA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere UMBERTO LUIGI SCOTTI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale FIMIANI PASQUALE, che ha concluso per l'inammissibilita';
udito il difensore, avv. (OMISSIS), del Foro di Gela, che si e' riportato ai motivi di ricorso presentati e ne ha chiest…

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