Cassazione penale Sez. II sentenza n. 23093 del 23 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:23093PEN

Massima

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Il provvedimento di confisca di beni, adottato nell'ambito di un procedimento di prevenzione, è legittimo quando risulti accertata, sulla base di elementi concreti e specifici, la pericolosità sociale del proposto e la sua disponibilità di risorse economiche sproporzionate rispetto ai redditi dichiarati, tali da far presumere l'origine illecita di tali disponibilità. In tali ipotesi, il giudice è tenuto a motivare in modo esauriente le ragioni che giustificano l'adozione della misura di prevenzione patrimoniale, senza che sia necessario procedere all'accertamento di specifici reati, essendo sufficiente la dimostrazione della pericolosità sociale del soggetto e dell'illecita provenienza dei beni. Il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione su tali provvedimenti è limitato alla verifica della correttezza giuridica della motivazione, senza possibilità di riesame del merito, salvo i casi di totale mancanza o mera apparenza della motivazione stessa. Pertanto, il ricorso per cassazione avverso il decreto di confisca è ammesso solo per violazione di legge e non per vizi della motivazione, a meno che questa non sia del tutto carente o meramente apparente, traducendosi in tal caso in violazione di legge per mancata osservanza dell'obbligo di provvedere con decreto motivato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - rel. Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso il decreto n. 10/2016 CORTE APPELLO di MESSINA, del 02/02/2017;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SERGIO BELTRANI;
lette le conclusioni del PG Dott. GAETA Pietro, che ha chiesto dichiararsi inammissibili i ricorsi;
rilevata la regolarita' degli avvisi di rito.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
Con il decreto indicato in epigrafe, la Corte d'appello di Messina ha confermato il decre…

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