Cassazione penale Sez. V sentenza n. 29778 del 25 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:29778PEN

Massima

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Il direttore responsabile di un giornale è penalmente responsabile per il reato di diffamazione a mezzo stampa commesso dal giornalista, in virtù della sua posizione di garanzia, qualora non abbia esercitato il dovuto controllo sulla veridicità e correttezza dell'informazione pubblicata, anche quando gli scostamenti dalla verità siano di modesta entità, considerata la rilevanza pubblica della persona offesa. L'esimente dell'esercizio del diritto di cronaca non può essere riconosciuta quando la notizia diffusa risulti in buona parte oggettivamente falsa o esagerata, e la fonte di conoscenza utilizzata dal giornalista sia parziale e non adeguatamente verificata, in assenza di urgenza nella pubblicazione. Il reato di diffamazione a mezzo stampa è reato a dolo generico, per la cui sussistenza è sufficiente la consapevolezza dell'agente di propalare notizie lesive della reputazione altrui, senza che sia necessario l'accertamento dell'animus diffamandi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SANDRELLI Gian Giacomo - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

CI. SA. Ma. Em. Ga. , nato il (OMESSO);

GU. Gi. , nato il (OMESSO);

avverso la Sentenza della Corte d'Appello di Catania del 24.5.2010;

E' presente l'avv. Minghelli Gian Antonio, che deposita nomina di sostituto processuale dell'avv. Aldo Ganci, difensore di fiducia di Gu. ;

l'avv. Musco Vincenzo deposita nomina di sostituto processuale dell'avv. Patane' Salva…

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